Corte Zeuli

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Strada Zeuli, 20
70122 Bari, Italia
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PALAZZO ZEULI (Secc. XVI-XVII)

La prima notizia rinvenuta sul palazzo risale al 1598, anno in cui la città di Bari fece compilare il primo catasto che prende il nome di onciario perché i beni posseduti dalle famiglie, allora chiamate fuochi, erano valutati in once.

Nel palazzo abitava la famiglia Fanelli che, trasferitasi nel regno di Napoli, secondo quanto sostiene il Massilla, dalla citta di Tolosa ai tempi di Alfonso I D’Aragona, finì per fermarsi stabilmente a Bari durante il ducato di Isabella D’Aragona (1501-1524). La famiglia, fin dalla prima metà del sec. XVI, faceva parte della piazza dei nobili e Massilla sostiene godesse della fiducia e dei favori della regina Isabella. Molto probabilmente, come è attestato per altre famiglie nobili giunte al seguito di Isabella e di sua figlia Bona, i Fanelli comprarono o ricevettero in regalo la zona nella quale costruirono la propria casa. La nuova costruzione inglobò le casette medioevali preesistenti di cui, come era d’uso, furono anche riutilizzati in parte i materiali, come dimostra la presenza in un locale alla strada di una monofora e di alcuni gradini di una scala di fattura tipicamente medioevale.

Nel 1598 nel palazzo abitava Francesco Fanelli, di 63 anni, con i suoi due figli, Sabella di 12 anni e Giovanbattista di 10. Il catasto ci dice che nel palazzo, oltre a 7 tra creati e servitori, era ospitato anche un pittore romano, Giacomo Galli, fratello del più famoso Giovanni Antonio, più giovane di lui di 15 anni. Entrambi i fratelli erano detti gli Spadarini, dal mestiere del padre che a Roma fabbricava spade. Giacomo, conosciuto dagli studiosi come pittore del cardinale Giannettino Doria, era specializzato nella decorazione dei soffitti lignei, mentre suo fratello lavorò in seguito nella bottega del Caravaggio. Appare, quindi, abbastanza probabile che proprio Giacomo Galli sia stato chiamato dai Fanelli per le decorazioni dei soffitti che, in parte, sono stati restaurati, nonché per l’esecuzione degli affreschi che, anche dal punto di vista dello stile pittorico, paiono risalire proprio a quel periodo.

Alla fine del ‘700 il palazzo fu acquistato, insieme ad altri sei palazzi contigui, dalla famiglia Zeuli, originaria di Faenza, trasferitasi poi a Napoli nella nobiltà extrasedile. L’operazione testimonia la grande disponibilità economica di questa famiglia composta da numerosi fratelli, di cui uno arredatore della dogana di Napoli. Furono proprio i fratelli Zeuli ad affidare il restauro dei palazzi acquistati a colui che poi fu soprannominato “padre del murattiano”, in quanto autore del progetto di costruzione e della successiva lottizzazione del borgo nuovo, l’ingegnere di Polignano Giuseppe Gimma, che tanta parte ha avuto nella storia edile della città.

Strada Zeuli, 20 Bari

Orari di apertura
Parcheggio
L'azienda ha un parcheggio.
Numero di telefono
+390805217646
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Parole chiave
bed & breakfast, pensione

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