Yoga del Cuore A.s.d.

Informazioni Generali

Tantra vuole dire espansione della coscienza, ovvero espandere la consapevolezza fino a riconoscere se stessi come coscienza/energia universali. Nel viaggio del Tantra si impara a riconoscere tutte le dinamiche della nostra mente, le dinamiche emozionali, energetiche e mentali. L’approccio tantrico è quindi basato sull’ascolto di tre aree: il corpo, il pensiero, le emozioni. Attraverso le pratiche basate sull’ascolto ci si allena a mantenere la presenza in tutti gli stati psico-corporei fino a che questa presenza si “installa” profondamente e tutta la nostra vita inizia a diventare “cosciente e sentita.” Tutto viene accettato e non giudicato senza la pretesa di comprendere mentalmente. La paura, la tensione, il conflitto…si crea lo spazio affinchè possano essere sentiti, vissuti nel corpo e lasciati esistere senza giustificazione o condanna. Si rimane con ciò che è, nell’istante. La via del Tantra non è una via di repressione o controllo, ma di accoglienza consapevole. Tutto è, semplicemente, né bene né male, tutto esiste così com’è, se ne prendo coscienza senza voler subito intervenire o modificare quello che sento inizia una trasformazione interiore. Sentire, ascoltare nel corpo è il “cuore pulsante” di questa trasformazione. Si continua a far le cose di sempre, ma c’è una nuova qualità di ascolto, una consapevolezza che si rinnova costantemente, si scopre che “l’altro”, “la situazione”, “il lavoro” non sono che gli specchi di ciò che siamo, di ciò che ci portiamo dentro. La via del Tantra è una via per persone che sentono la libertà, che vogliono ricercare senza crearsi dogmi, credenze, preconcetti e “-ismi” di qualsiasi genere. Nel tantra si da molta importanza alla “pratica” nel quotidiano quando si è a contatto con l’apparente banalità della routine giornaliera. Usare i semplici gesti quotidiani come meditazioni, come strumenti per essere nell’istante presente, come, ad esempio, guidare l’auto sentendo la posizione del corpo, il respiro, l’appoggio delle mani, i sensi vigili…sono le “micro-meditazioni” del tantra. Due importanti aspetti del tantra sono il piacere e il desiderio. Secondo il tantra l’essere umano è naturalmente portato a cercare il piacere (lo conferma anche la scienza) la soddisfazione sensoriale, il benessere per il mantenimento della salute fisica e psicologica. La società purtroppo ci propone modelli di vita che solo esternamente sembrano essere piacevoli ( possedere beni, curare l’immagine, il successo personale…) ma sono basati su meccanismi contrari alla vita (competizione, conflitto,potere fine a se stesso, superficialità, mancanza di rispetto per l’altro e l’ambiente…). Il Tantra ci propone di riappropiarci del piacere di vivere nel corpo, ascoltandone la sensibilità, la saggezza, la sua capacità di creare equilibrio e di dare risposte adeguate alle situazioni. Il piacere nel Tantra è qualcosa di più dell’idea che ne abbiamo comunemente, è una concezione più aperta che ha che fare con l’equilibrio e l’armonia dell’essere. L’altra componente della via tantrica è la particolare considerazione a quell’energia che definiamo “desiderio”. Spesso, nella spiritualità, si dice che il desiderio crea dolore e questo per il tantra è anche vero, non si può negare che il processo del desiderare ci porti in definitiva verso la sofferenza. Ma il Tantra si spinge più in profondità, infatti ci insegna che bisogna guardare non tanto all’oggetto del desiderio quanto “all’energia del desiderio”. Se ci si connette con questa energia si scopre che è immensa e in grado di farci fare sforzi grandissimi. E’ un’energia capace di catalizzare tutto il nostro pensiero e dirigerlo in una direzone. Il desiderio quindi è importantissimo. Il Tantra non ci propone di reprimerlo, ma ci invita invece ad indugiare consapevolmente in esso. Significa conoscerlo, ascoltarlo e seguirne a ritroso la “corrente calda” che porta fino alla sorgente di questa grandissima energia. Questa sorgente è in noi, non nell’oggetto del desiderio. Ciò non vuol dire che non ci si debba muovere verso gli oggetti esterni, sarebbe davvero una castrazione della vitalità, ma significa che occorre rimanere in contatto con questa sorgente potente e vibrante che siamo noi stessi. Ascoltare l’energia del desiderio chiudendo per un attimo gli occhi ci fa sentire che quell’energia è nostra, siamo noi e non ciò che desideriamo, non l’oggetto. E’ un metodo straordinariamente diretto per risvegliarci alla nostra energia ( stanza n° 101 del Vijnana Bhairava Tantra). In realtà tutte le grandi emozioni quando sono sentite all’estremo (ira, invidia, orgoglio, offuscamento…) possono diventare delle tecniche di meditazione molto potenti assolutamente convergenti verso la fonte di quella energia -emozione. Andiamo ancora avanti, cosa succede se iniziamo a dedicare attenzione al corpo, al respiro, alle emozioni, al pensiero, al desiderio, al piacere? Si innesca uno straordinario processo in cui l’energia-coscienza anzichè andare sempre fuori verso gli oggetti, verso i conflitti, verso i percorsi mentali che percorre solitamente in modo automatico, incomincia ad andare verso l’interno di noi stessi. Inizia a fiorire il centramento, ovvero lo spazio della coscienza. La coscienza è una spazio immenso che percepiamo attraverso le sue qualità di libertà, presenza, amorevolezza, silenzio, tranquillità, creatività, senso del sacro. Ecco che la via del Tantra inizia a portarci a casa. Ma nel Tantra nulla è scontato, nemmeno il risveglio. La mente può tornare con i suoi meccanismi, i rigurgiti di paura, le fantasie più illusorie…Ma ormai siamo sulla via della consapevolezza, tutto può essere vissuto, contenuto, accolto e integrato (al momento giusto..). Si inizia a maturare una fiducia sempre più grande in se stessi, ovvero nella propria energia- coscienza che non è altro che quella della vita, del grande flusso che tutti ci porta. Fiducià in sè , fiducia nella vita, è la stessa cosa. l’Io, l’ego individuale crea l’illusione di essere degli individui separati. Si crede e si vuole avere potere sugli altri e sulle cose. Oppure all’opposto si crede che la vita sia contro di noi, che gli altri e il mondo ci schiaccino. Sono due facce della stessa medaglia dell’ego, in ogni caso non abbiamo ancora una vera fiducia in noi stessi e nella vita. L’energia che sprechiamo nell’io, nel senso di separazione è grandissima. E’ la stessa energia del conflitto interiore e delle guerre tra le nazioni. Finchè ci sentiamo separati e divisi in noi stessi siamo in lotta anche all’esterno. A volte nella vita occorre lottare o combattere ma questo non vuol dire che interiormente ci sentiamo divisi, che non ci sentiamo parte del tutto. Finchè non ci risvegliamo alla nostra energia originale, al nostro sè profondo, vivremo nell’illusione della separazione e dunque nel conflitto individuale e sociale. Il Tantra attraverso i suoi insegnamenti universali, la sua saggezza non stereotipata, ci porta a sperimentare nel quotidiano la bellezza sempre presente del nostro volto originale che è perfettamente mescolato con quello della vita stessa.